“Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.” (Proverbio kenyota)
“Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.” (Proverbio kenyota)
EnterprisigGirls, associazione di imprenditrici, libere professioniste e donne impegnate nel terzo settore, nasce a Napoli nel novembre del 2014 dall’incontro di un gruppo di donne.
Due anni prima avevo cominciato a scrivere un libro raccontando le storie di imprenditrici vulcaniche, napoletane e casertane, per far conoscere una realtà diversa dalla criminalità, il malaffare e l’arte di arrangiarsi. Passioni, progetti, desideri e paure trovano posto tra le pagine dando vita a un sussulto corale di dignità e orgoglio che introduce alla scoperta di una Campania troppo a lungo rimasta celata: 80 profili di “donne di lava e d’acciaio”, questo il titolo del libro uscito la settimana scorsa. Donne che danno un contributo significativo al sistema di sviluppo locale in tutti i settori economici dall’agricoltura al terziario avanzato passando per l’industria. Start up, imprese storiche e gruppi internazionali guidati da ragazze dai vent’anni in su. Un affresco nel quale le storie individuali restituiscono l’identità collettiva di un territorio.
A precedere la galleria di ritratti un saggio economico sull’analisi dell’impatto della crisi sulla realtà locale e un contributo al dibattito sulla cultura di genere. L’economia non conosce genere. Non esiste l’impresa e l’imprenditoria femminile. L’economia è economia. Le imprese in rosa danno l’orticaria. Quel che distingue le donne è l’approccio al lavoro perché tutte noi siamo interessate non soltanto al raggiungimento del risultato ma anche al modo con cui ciò avviene. Ci impegniamo nella creazione di un clima di lavoro disteso e collaborativo non perché naturalmente inclini alla mitezza ma perché consapevoli che le relazioni sono il sale della vita e che un’atmosfera priva di elettricità e tensione si traduce in maggior produttività e benessere. Troppo spesso l’attenzione posta nella costruzione delle relazioni viene liquidata come emotività senza soffermarsi a valutare gli effetti positivi che questa consente di raggiungere nella mediazione e nella prevenzione all’insorgenza di conflitti. Troppo spesso le donne che ereditano un’azienda vengono scarsamente considerate perché non creatrici di una realtà economica di nuova costituzione ma in pochi si premurano di comprendere se l’azienda condotta sia sana, se abbia aumentato il fatturato, conquistato nuovi mercati o diversificato le attività.
Nei due anni di lavoro alcune tra le imprenditrici incontrate mi chiese di stabilizzare la rete che avevo creato gettando così il seme che avrebbe dato vita all’associazione. Gli obiettivi che EnterprisinGirls persegue sono sono la valorizzazione del talento e lo sviluppo di opportunità di lavoro. La metodologia prescelta quella della doppia via: on line e off line. La prima si articola in un sito www.enterprisingirls.it con una piattaforma di lavoro ad accesso riservato dove le socie si conoscono, consultano informazioni sulla legislazione, i bandi e le novità e pubblicano offerte di prodotti e servizi per il network. Al sito sono collegati i social per promuovere le attività delle singole associate e dell’associazione. La modalità off line prende corpo negli incontri e negli eventi promozionali organizzati in Italia e all’estero.
Durante le sessioni di lavoro le socie si incontrano e creano sinergie che danno luogo a rapporti di lavoro, condivisione di progetti e scambio di esperienze. L’organizzazione in filiere consente lo sviluppo di sinergie orizzontali e trasversali. Il pay off chiarisce i pilastri su sui EnteroprisinGirls si fonda: Indipendence, Empowerment, relationship. Solo la capacità di imparare a far rete renderà possibile raggiungere quegli obiettivi importanti ancora lontani, da soli si va più in fretta ma si arriva meno lontano.
Il 25 e 26 giugno saremo a Milano a madeinwomanmadeinitaly Feeding the Future – Creating Momentum presso il Palazzo di Lombardia, Sala Biagi con dieci stand dedicati alle imprenditrici delle filiere moda e accessori e arredamento. Il 26 presenteremo l’associazione all’interne delle sessioni di lavoro per farci conoscere e invitare altre donne ad unirsi a noi.
Per seguirci :
https://www.facebook.com/pages/EnterprisinGirls/413550818797797?fref=ts
Francesca Vitelli (1968). Laureata in Scienze Politiche con una tesi sulla FAO e le donne nel processo di sviluppo (1992), si occupa da vent’ anni di mercato del lavoro e cultura di genere. È stata consulente della Camera di Commercio di Napoli per l’imprenditoria femminile, di associazioni di categoria e di enti di formazione e ricerca progetta interventi complessi e percorsi formativi per l’autoimprenditorialità e il reinserimento delle donne nel mercato del lavoro. Per molti anni direttore di un ente di formazione e ricerca è attualmente impegnata in diverse azioni previste dagli Accordi territoriali di genere. Coordinatrice regionale degli Stati Generali delle Donne. Presidente di EnterprisinGirls.
Cibele: l’altra metà della terra, Commissione Regionale Campania Pari Opportunità – 2005
Una vita da precaria- Riflessioni di una quarantenne sul mercato del lavoro, CCIAA di Napoli 2010
PWA Milan: le donne protagoniste del mondo economico.
Professional Women’s Associaton Milan (PWA) è un’associazione senza scopo di lucro nata con l’obiettivo di aiutare le donne nella loro crescita professionale tramite il networking con altre donne manager e professioniste, lo sviluppo di competenze e il mentoring. L’associazione attrae donne con un background professionale prevalentemente internazionale, provenienti da settori molto diversi e a vari livelli della loro carriera. Due associate su tre sono italiane. L’inglese è la lingua utilizzata da tutte.
Sono molte le iniziative di cui PWA è promotrice, alcune dedicate alle sole associate, altre aperte anche alle ospiti:
– Ready for Board
PWA è organizzatrice dell’importante iniziativa Ready-for-Board Women che ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Parti Opportunità, distinguendosi nello stabilire una lista di donne manager e professioniste qualificate pronte ad essere chiamate a sedere nei migliori consigli di amministrazione italiani.
– PWA Mentoring Program
Pianificare la propria carriera e crescere grazie alla guida e all’esempio di altre donne che “ce l’hanno già fatta”.
E’ questo l’obiettivo del programma di mentoring offerto da PWA Milan, gratuito per le associate, realizzato in forma volontaria da professioniste e dirigenti di alto profilo che mettono a disposizione il loro tempo e le loro competenze per sostenere altre donne a raggiungere i propri obiettivi di carriera. Una grande novità è data dalla possibilità di scegliere tra la formula mentoring “1 a 1” o mentoring di gruppo (con un massimo di 5 persone per gruppo).
Oltre al consueto programma di Mentoring, partirà nel 2015, il ME-TOTEM Project, un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dell’uguaglianza di genere nelle decisioni economiche. Nato da un’idea di PWA Milan, coinvolgerà 8 paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Spagna e Regno Unito) e sarà realizzato in collaborazione con PWI Bruxelles e PWN Global.
Diversi ed importanti sono gli obiettivi che questo progetto si prefigge di raggiungere:
– I networking aperitivo:
Gli oramai famosissimi networking aperitivo di PWA Milan hanno lo scopo di aiutare le donne professioniste e manager a fare rete: aperto sia alle associate che alle ospiti, radunano una volta al mese centinaia di partecipanti. Lo scopo non è solo quello di scambiarsi i bigliettini da visita ma di permettere a chi partecipa, di confrontarsi con altre donne di alto profilo ed esperienza in un ambiente internazionale (la lingua ufficiale per conversare è l’inglese).
Ogni appuntamento è caratterizzato anche da un mini-workshop su temi utili in ambito lavorativo.
Per conoscere tutte le iniziative di PWA Milan, consultate il calendario degli eventi sul sito dell’associazione.
“L’amicizia nasce nel momento in cui una persona dice ad un’altra: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unica” (C.S. Lewis)