L’architettura è la concretezza del sogno!

E’ molto difficile scrivere di se stessi, soprattutto se ti rendi conto che il modo più vero che hai per raccontarti è attraverso le cose che realizzi e non quelle che dici. Penso che la mia creatività, tenuta a bada dal desiderio di concretezza, sia un modo di vivere e affrontare piccoli problemi, piuttosto che un bisogno espressivo e formale. Quando hai l’esigenza di farti comprendere è necessario riflettere sulla questione del ‘Linguaggio’: far valere le proprie idee non è facile se si hanno schemi differenti, è da questo che nasce il nome del mio studio “kNOwarchitecture”, dal desiderio di comunicare l’architettura, far conoscere una filosofia, diffondere esempi di maestri, prima di esprimere idee e proporre linee diverse, per farle nascere da una consapevolezza di ciò che in passato è stato proposto. Cerco di partire da un’attenta conoscenza delle regole architettoniche valutando la possibilità di  negarle al tempo stesso; affinchè  ogni progetto sia nuovo, sempre diverso, con una speciale identità corrispettiva al cliente e al concept ideato.

“L’architettura è la concretezza del sogno, la semplicità complessa è vincente, contraddire le regole può essere divertente, senza mai perdere di vista gli obiettivi in coerenza con i propri valori”. E’ difficile proporre nuove idee se non si sa quali sono le basi di chi si confronta con questo linguaggio e si possono ribaltare schemi, a mio parere, solo se si ha una forte consapevolezza della realtà. Quindi spesso la “creatività” è semplicemente un modo di affrontare delle situazioni per cercare di migliorarla. L’Architettura si deve confrontare sempre con la realtà, poiché il progetto nasce dai limiti di un’area o dalle esigenze del committente; l’approccio progettuale, dunque non è mai libero, nel design , invece, c’è più libertà perché la creazione di un oggetto non dipende da un luogo e non ha condizionamenti iniziali. Da questa riflessione, nasce “Clever rebel”, un marchio e un ‘blog-brand’: che auspica la creazione di oggetti “ribelli”, che si impongano nel tempo non solo per la forma ma per il plus-valore funzionale. L’ idea di studiare oggetti  “intelligenti e ribelli”, cerca nuovi contenuti chiave, grazie ai quali “design e architettura siano mezzi per migliorare piccoli pezzi di mondo”.

La mia storia è quella semplice di una ragazza che decide con entusiasmo di studiare architettura, si laurea ad Ascoli Piceno, va a Milano a lavorare per uno Studio di architetti associati, fa un Master in Interior Design, con una borsa di studio della regione Puglia, e poi va a Londra e lavora per una società internazionale di progettazione(Design International). Ma la voglia di creare le idee che avevo dentro era più forte della ricerca di un lavoro sicuro da dipendente…dunque ho deciso di mettermi in proprio come Architetto e di iniziare a produrre da sola i miei pezzi di design. Ritengo, infatti, che poter riflettere sulla creazione di pezzi esclusivi, consentire ai clienti di avere dei disegni che propongano arredi come se fossero “sculture” nei loro spazi, aggiunga un Plus valore in un contesto architettonico, quello attuale, che tende ad omologare le linee. Forse esser un po’ ribelli oggi significa semplicemente dire quello che si pensa senza aver paura di imporre il proprio punto di vista solo perché non si adegua a degli schemi, ecco perché odio la parola STILE, E PER ME NON HA SENSO PARLARE DI STILI, MA DI PROGETTI, perché ogni progetto è come una persona, ha la sua identità e non può esser paragonato ad altri, siamo tutti unici. Ecco che il design, per me è un mezzo per dare agli oggetti delle piccole funzioni in più che arricchiscano la loro valenza formale. L’idea di produrre “Pipoliva”, è nata dal desiderio di realizzare un piccolo progetto e proporre un nuovo modo di degustare olive e ciliegie. Il Tema di questi cucchiaini di design mi è nato da un imbarazzo durante un aperitivo in cui mi son resa conto che non ci fosse nessun metodo per degustare olive e ciliegie elegantemente, e mi son messa a studiare come poter creare un cucchiaino che avesse “una funzione in piu'”….nel manico: immaginato cavo, infatti, simile ad una pipa, consente di disfarsi del nocciolo, “soffiandolo” all’interno del manico stesso e cosi’ le mani non si sporcano!!! Dalla collezione Pipoliva è nata anche Cerasi’ per le ciliegie ed una serie di piccoli piattini per degustare in modo divertente e colorato dei frutti che altrimenti rimangono da consumarsi solo agli aperitivi e non durante cene piu’ elaborate: molte volte, infatti le olive non si propongono nemmeno nei ristoranti, perché non si sa come servirle. In Puglia, la mia terra d’origine, ad esempio esistono delle ricette che prevedono le olive cucinate, le cosiddette “olive dolci”, che sono molto buone e si servono bollenti, poiché si friggono nell’olio con il pomodoro fresco. La mia “Pipoliva” potrebbe aiutare a degustare tali ricette, risolvendo un imbarazzo costante che si presenta quando si trovano le olive a tavola. Le ciliegie, invece, potrebbero essere abbinate a creme e gelati, e il mio progetto introdurrebbe nuovi modi di mangiare se unito a nuove ricette. Non è solo un piccolo oggetto di design, ma vuole proporre nuovi modi e gusti … unendo tradizione ed innovazione.

Ernesto Nathan Rogers, affermava che un architetto puo’ progettare “dal Cucchiaio alla Città”…l’approccio per me è uguale, nasce sempre tutto dalla voglia di risolvere un problema e di concretizzare le idee …

packaging Pipoliva

Il Design, dunque, è per me un mezzo per proporre idee diverse e divertenti, ma la vera sfida resta l’Architettura, che è vera solo se riesce ad imporsi sul Tempo. Un tema, questo, poco facile visto che oggi si è costruito così tanto senza una particolare sensibilità e secondo me, piuttosto che pensare a  nuove forme architettoniche, bisognerebbe recuperare quelle già esistenti, con nuovi progetti urbani, prendendosi cura degli edifici riflettendo sulla coesistenza di spazi nuovi in ambienti che hanno già una storia. Un approccio che prevede uno svuotamento del superfluo per dare identità a nuovi percorsi. Non esiste una definizione netta tra design e architettura per me, anzi, la mia ricerca cerca di fondere i pezzi d’arredo con lo spazio in cui si collocano, poiché il mio Sogno è creare atmosfere in cui ci sia una completa integrazione tra mobile e ambiente, quasi per far entrare i fruitori in atmosfere prive di limiti ma totalizzanti. Da questa esigenza nasce l’idea di riflettere su pezzi unici di design quasi come se fossero “sculture” e non semplici arredi, ecco perché i miei pezzi contengono spesso una fonte di luce, pur non essendo lampade, perché considero la Luce un materiale e chi l’ha detto che quando si entra in uno spazio debbano accendersi solo le lampade e non anche il resto … per illuminare nuove emozioni?

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no style only architectureSilvia Cassetta

http://www.silviacassetta.com/

Dopo esperienze di lavoro in Italia e all’Estero presso altri architetti associati, apre il suo personale studio di progettazione architettonica e di design con la sua firma su design di pezzi unici di Furniture e Interior design. Lo studio si chiama “Knowarchitecture” ed ha una sede a Roma e un’altra in Puglia, sua terra d’origine. Dal 2008-2009 lavora in “Design International” a Londra, società inglese che realizza grandi progetti di retail design e resort www.designinternational.com

Nel 2008 consegue il Master in Interior Design presso la Scuola Politecnica di Design di  Milano. Dal 2007 è iscritta all’ Ordine degli Architetti della Provincia di Bari. Dal 2006 al 2008 svolge esperienza di lavoro presso lo studio di architettura di Alberto Ferlenga Associati a Milano e partecipa a numerosi workshop internazionali di architettura, con una “summer experience” a Miami, nello studio di R. Behar. Nel 2005 si laurea presso la facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, dopo aver conseguito una maturità Classica.

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Blamod: “Spero di continuare così”

Mi chiamo Antela e ho 22anni.

La mia passione é sempre stata legata al mondo della moda, forse perché ho una mamma sarta.

Dopo aver fatto qualche esperienza lavorativa, ho capito che crearmi un mio lavoro mi avrebbe resa piú felice. Cosi, dopo essere tornata da una lunga vacanza a Malta, andai a fare un provino per una trasmissione conosciuta a Milano ed e li che mi suggerirono di aprire un blog.

Ho aperto il blog qualche mese fa e devo dire che sono molto soddisfatta. Principalmente sono una fashion blogger, quindi parlo dei miei outfit e delle nuove tendenze, ma non solo: parlo anche dei miei lavori a maglia. Gli  aricoli  vengono apprezzati e ció mi da voglia di parlare liberamente delle mie idee, lavori e viaggi.

Credo che la moda sia una sola, cambia solo lo stile.

Lo stile dipende sia dal carattere, dalla tua fisicità, gusti, tempo e dal comportamento.
Per quanto riguarda me, lo  stile che  preferisco è il casual-chic: nella  vita di tutti i giorni  voglio essere comoda ma nello stesso tempo elegante. Nelle occasioni speciali preferisco sempre l’eleganza: vestito, tacco alto, pochette e rossetto rosso.
IL logo è nato come il blog, per caso….. avevo in mente di aprire questo blog ma non sapevo che nome dargli, così  una mattina mi sono messa a pensare ma non avevo nessuna idea,  ho deciso di prendere il mio nome e altre due parole che non dico…:-)  e le ho mischiate fin quando ho creato il nome blamod: corto, semplice e bello da sentire.

Spero di continuare cosi!! “Life begins where fear ends”

Antela Mucia

Mi potete trovare:
Blog: http://blamod.wordpress.com
Google plus: Antel Mucia
Instagram: antela_blog
Facebook: Antela Mucia
Pagina facebook: Blamod
Mail: antela.mucia@gmail.com

“Mi sveglio sempre con una gran voglia di accendere le luci in negozio”

Ciao, sono Manuela, ho 29 anni e sono di Padova. Da 4 anni ho realizzato il mio sogno: aprire un’agenzia viaggi quasi tutta completamente mia!!

Tutto parte dall’istituto alberghiero Pietro D’Abano che ho frequentato ad Abano Terme, per assurdo quando ho iniziato la scuola ero partita con l’idea di aprire un bar! Finiti i 5 anni invece ho stravolto del tutto la mia idea decidendo che il mio futuro sarebbe stato vendere viaggi e rendere felice la gente!

I sacrifici ovviamente sono tanti e come per ogni attività aperta negli ultimi anni i guadagni si vedono un pò col tempo ma le soddisfazioni sono veramente tante; quando un cliente ad esempio torna da te a prenotare dicendo che l’anno prima si è trovato benissimo, è una gioia indescrivibile!

Prima di iniziare l’attività come imprenditrice ho lavorato per 4 anni in un’agenzia e per un anno in un’altra, alla quale devo parecchio, anche se il rapporto con i capi non era dei migliori.. ma la gavetta prima o poi bisogna farla!!

Dopo questi 5 anni mi sono sentita pronta per fare questo lungo passo e insieme al mio socio Mattia e ad un network, ho iniziato quest’attività che per me è tutto, è il mio mondo e per fortuna mi sveglio sempre con una gran voglia di accendere le luci in negozio e iniziare la giornata! Avendo lavorato già 5 anni entrambi godavamo di un portafoglio clienti che ci ha sostenuti venendo a prenotare nella nostra nuova agenzia, dandoci una gran prova di fiducia! Anche questa è stata una soddifazione immensa! endiamo tutto quello di cui avete bisogno: viaggi di nozze, viaggi dell’ultimo minuto, pacchetti viaggio per famiglie o crociere per single, cofanetti regali e week end in capitali europee o centri benessere, voli low cost, viaggi in traghetto o treno!

Quando abbiamo preso in mano il progetto abbiamo deciso insieme di non aprirla in zona centrale a Padova perchè sarebbe stata una lotta continua con le agenzie più “vecchie” ; abbiamo cercato quindi un posto un pò fuori e, dopo svariati giri, abbiamo trovato il nostro spazio qui a Selvazzano Dentro…e devo dire che la scelta è stata super azzeccata (davanta alla chiesa in pieno centro e vicino al bar Centrale).

Vendere viaggi oggi non è semplicissimo, dato soprattutto quello che ogni giorno si sente capitare nel mondo! Si sta vendendo un qualcosa senza poterlo toccare , provare o vedere nell’immediato; bisogna saper trasmettere quindi al cliente le tue sensazioni e soprattutto certezza e sicurezza in quello che stai proponendo.  Molto spesso mi devo confrontare anche con internet: prezzi (certe volte) più bassi o recensioni diverse da quelle che diamo noi al cliente. Come in ogni lavoro è neccessario comunicare quel qualcosa in più che internet (essendo una macchina) non può dare e che si chiama esperienza.

Da quando faccio questo lavoro ho avuto modo di girare molto e conoscere persone: spesso i tour operator ci offrono dei viaggi con tariffe agevolate per poter conoscere dal vivo il posto e il villaggio da vendere e devo dire che è un’oppurtunità importante perchè è l’unico modo per poter consigliare al meglio il cliente! Mi imbatto certe volte in acquirenti super esigenti ed essere in grado di dar loro tutte le informazioni è importantissimo e ne và del buon esisto della vendita.

 

ManuelaManuela di Prinzio

FB: https://www.facebook.com/pages/Last-Minute-Tour-Selvazzano-/283650491687349?fref=ts

 

Costanza Rizzacasa d’Orsogna: “L’importante è crederci”

Costanza Rizzacasa dOrsogna, dovesse presentarsi alle nostre lettrici come un titolo dei suoi pezzi, quale sceglierebbe e perché?  

“L’importante è crederci”.

A tre anni andavo in giro ripetendo, “Ma come sono bella. Sono veramente bella. Sono bellissima”. Molto tempo dopo, all’università, votata “Most likely to succeed” alla vigilia della laurea, dichiarai in un’intervista che entro tre anni avrei diretto la Cnn. L’importante è crederci.

Scrive spesso di parità o presunta tale, nella politica come in altri ambiti, ma quali sono oggi le qualità su cui puntare per una vera leadership femminile? 

Studiare, studiare, studiare.

Non farsi deragliare dall’invidia, ma restare concentrate sui propri obiettivi.

Non arrendersi.

Sapersi perdonare.

Nella nostra rubrica You Leader rendiamo protagoniste le nostre lettrici che dimostrano con i fatti quel coraggio di “osare” di cui tutti parlano. Lei è una giornalista, linformazione può e deve dare loro più voce?

Può e deve. Ma trovo che in questo senso l’informazione italiana sia molto migliorata. La27Ora, per esempio, il blog del Corriere della Sera nato dalla vision e dalla costanza (ahem) del vicedirettore Barbara Stefanelli, ha dato una voce a tante eroine del quotidiano. 

Un augurio del suo amato gatto a Costanza?

“Mamma, diventa ricca, così posso mangiare spigola tutti i giorni”.

Un suo augurio a LeadingMyself?

Come direbbe Arianna Huffington… Thrive. L’augurio di crescere e prosperare.

 

A cura di Barbara M.   @paputtina

 

@CostanzaRdO

Costanza Rizzacasa d’Orsogna Un B.A. with honors in Scrittura alla Columbia University di New York, dove ha diretto uno dei più antichi giornali dell’università, e un trapassato a Wall Street da giornalista finanziaria, è stata notista di costume del Riformista e della Stampa, e oggi scrive sul Corriere della Sera. Ostenta una erre francese, ma in realtà è soltanto moscia. Ama il proprio naso, ma di più il proprio gatto.

#iostoconMarta “Dedicato a tutte coloro che credono in un sogno”

Leggendo il romanzo di Giorgio Ponte, non puoi non identificarti con la simpaticissima e incasinatissima Marta Barbieri.

Chi di noi, ogni giorno, non si trova ad affrontare le proprie sfide quotidiane, a fare i conti con le proprie aspettative, desideri, sogni e confrontarli poi con la realtà che ci circonda.

Marta è la protagonista del libro ma Marta è quella che incontri per strada, che prende treni, che lascia la sua terra carica di speranze, che sogna la grande città e la grande opportunità. Sicure che non ci ritroviamo in lei? Sicure che non conosciamo nessuna così?

Con disarmante ironia, che ci fa amare ancora di più la protagonista, Giorgio Ponte ci ricorda di non rinunciare all’amicizia, fondamentali per Marta al suo arrivo a Milano, l’amore (puoi non innamorarti di Mister Infradito?) e a reagire quando non è più il caso di sopportare.

#IOSTOCONMARTA alla fine diventa un grido liberatorio di chi non accetta più alcun sopruso.

Un libro che si svela, pagina dopo pagina, partendo dal curriculum di Marta ed analizzandone tutte le sue esperienze con esilaranti fatti di vita quotidiana.

Alla fine Marta ce la fa, Marta risveglia le coscienze, Marta s’innamora, lavora e vince…… La ringrazio per il tempo dedicatomi e, spero di poterla incontrare presto per un appuntamento che dia il via a questa nuova esperienza insieme, cordiali saluti,

Sua,  

Marta Barbieri 

Ciao Marta…potevamo noi non parlare di te? e grazie di tutto!

Barbara M.   @paputtina