Glix…e così inizia l’avventura!

Vi è mai capitato di chiedere ad un amico di comprare qualcosa al posto vostro? Una giacca particolare ad esempio a Parigi o un paio di scarpe a NY? o sapete che il cappello dei vostri sogni esiste, ma in una boutique a Berlino?

GLIX nasce mentre stavo esaudendo il desiderio di una mia amica: trovare un paio di scarpe in un negozio che lei non poteva raggiungere, perché abitava in un’altra città. Trovato l’oggetto del desiderio, scatto una foto, la condivido e, dopo una veloce conferma, compro al posto suo. Ecco la classica scintilla, una lampadina che si accende, un sogno che comincia. Perché non farlo per altre persone? Perchè non guadagnare su ogni prodotto? GLIX consente a chiunque di diventare Personal Shopper di qualcun altro. E’ dedicato agli amanti del fashion, rendendoli trendsetter e punti di riferimento della propria città, in grado di comprare e vendere prodotti unici di tendenza locali, a livello globale.

GLIX è una specie di satellite che ruota intorno alla terra e invia un segnale ogni volta che avvista un abito, un paio di scarpe o un accessorio che potrebbe piacerti. Più nel concreto è un’app che mette insieme un network globale di Personal Shopper che lavorano per te, osservando e acquistando ovunque sul pianeta. Quando ho l’intuizione di creare GLIX, capisco subito di aver bisogno di aiuto, perché del marketing e della programmazione so soltanto che quei professionisti avrebbero veramente un gran bisogno di un Personal Shopper!

Contatto chiunque penso possa aiutarmi e finalmente trovo chi crede a questo progetto quanto me. Luca, CMO che metterà nel progetto tutta la sua esperienza, Fabio (CTO e Creative Director), il cui compito sarà lo sviluppo creativo dell’applicazione e la gestione del team di programmazione: Federico (sviluppatore IOS) e Kristian (sviluppatore Android). Una volta riuniti, guardando tutti dalle scarpe fino all’ultimo bottone delle camicie, esclamo: “Ragazzi, voi avete bisogno di me, almeno quanto io ho bisogno di voi”.

#fashionrevolution

E così inizia l’avventura.

H-FARM è la prima realtà che ha creduto in noi e ci ha ospitato in un mondo fatto di sudore e di soddisfazioni. L’esperienza ad H-CAMP, il programma di accelerazione di H-FARM, ci ha permesso di sviluppare un valido prodotto che uscirà a fine Ottobre sull’Apple Store, dopo un primo test a Settembre. Abbiamo avuto accesso a infinite informazioni e ad un network di contatti inaccessibile fino ad allora, migliorando di giorno in giorno il progetto e l’applicazione. Ci sono migliaia di e-commerce che si occupano di fashion, ma è tutto troppo virtuale per chi, come i fashion addicted, vive lo shopping come un colpo di fulmine con ogni capo. Senza contare che le boutique più prestigiose, spesso hanno abiti unici, che non potrai mai trovare online. Con GLIX questi abiti diventano visibili sulla rete, in esclusiva per te. Sì, perché dei Personal Shopper fidati ti offrono la possibilità di guardare con i loro occhi e toccare con le loro mani un abito che sta in città distanti migliaia di chilometri.

In parole povere, GLIX è lo Street View della moda, con la differenza che puoi far tuo tutto quello che vedi.

sara

A SPADAFORA 29 anni

Art Director con formazione al Politecnico di Milano in Design degli Interni. Ho seguito progetti creativi e di comunicazione per importanti brand internazionali come Coca Cola, Barilla, Vodafone. Mi definisco una “generatrice di idee” e con una di queste sto cercando di cambiare la mia vita.

 

 

 

GLIX

Diventa Personal Shopper ed inizia a guadagnare, condividendo la tua città!  

www.glix.info  

Per informazioni o collaborazioni:

Sara Spadafora –Founder & CEO  – sara@glix.info  

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Dietro ad ogni problema, c’è un’opportunità!

Siamo due terapisti (una fisioterapista e uno psicomotricista) e uno psicoterapeuta con un bagaglio di formazione trentennale nei rispettivi campi e il bisogno di raccogliere, analizzare e narrare della propria esperienza lavorativa e relazionale. Abbiamo voluto arricchire i nostri racconti con ulteriori contributi, coinvolgendo altri colleghi, non solo fisioterapisti e psicomotricisti, ma anche terapisti che operano nell’ambito della psicomotricità, della logopedia, della psicoterapia, della musicoterapia e altro ancora.

Abbiamo rivolto loro questionari con domande “aperte” affinché, dalle risposte ed esperienze terapeutiche riferite, emergessero alcune tra le “grandi avventure” di forza e di “resilienza” che molti dei “nostri” pazienti illustrano. Per “resilienza” intendiamo la capacità che ogni persona possiede o apprende per far fronte positivamente agli eventi traumatici o difficili, e per riorganizzare efficacemente la propria vita dinanzi alle difficoltà.

Il desiderio di rendicontare i nostri vissuti, di dare forma, con una sorta di “autobiografia lavorativa”, alla complessa relazione che ci lega ai tanti pazienti conosciuti e seguiti nel corso degli anni, è forse la principale ragione che ci ha motivati a raccogliere queste singole narrazioni in una raccolta, in questo libro. Siamo inoltre fortemente convinti che gli sforzi dei terapisti non siano finalizzati soltanto alla riuscita terapeutica, ma possano incidere, risultando alleati, con gli sforzi di bambini, ragazzi, adulti nell’accrescere la loro capacità a sostenere una disabilità, un trauma, o un problema.

In queste pagine abbiamo voluto rendere noti e illustrare gli “sforzi condivisi” tra paziente e terapista, tra coloro che, curando, si sono curati e, curandosi, hanno curato altri; una reciprocità costruita sia in contesti di conflitto che di armonia, tra difficoltà organizzative e limiti di risorse. L’alleanza terapeutica – riteniamo – si fonda su questo fondamentale scambio, in cui trovare reciprocamente energia e forza di resistere, per porre le basi della cosiddetta “resilienza”. In un incontro autentico tra paziente e terapista, nella condivisione degli affanni, prendendosi cura a vicenda l’uno dell’altro, le sofferenze possono, infatti, trasformarsi in qualcosa di tollerabile o addirittura in serenità, poesia, bellezza e pace. Tale scambio può, a volte, rivelarsi entusiasmante, restituendo a entrambi fiducia e motivazione. 

Il narrare di sé, ancorché più gravoso qualora si tratti di esperienze difficili e traumatiche, è in molti casi anche un’azione terapeutica. La lacerazione può ricucirsi più agevolmente in un contesto familiare e culturale che accetta la persona con la sua ferita, dandole modo di esprimersi. Allora il dolore silente può finalmente trovare voce e rendersi manifesto come una storia che appartiene, che diventa accessibile a se stessi e agli altri. E questa nuova rappresentazione può cambiare il sentimento che si nutre, mutando la vergogna in affermazione della propria dignità.

Riteniamo che, anche quando il raccontare le proprie esperienze di vita non scioglie completamente dal passato, si è comunque percorsa la strada giusta per condividerlo. Dice Lawrence Ferlinghetti “La poesia è ciò che sta tra le righe”. Speriamo che anche nel nostro scritto, “tra le righe”, ognuno trovi le sue risonanze,trovi quanto possa essergli utile ad arricchirne il cammino e la propria resilienza. Noi confidiamo che le alleanze resilienti descritte in questo libro, dove non solo chi si prende cura e chi è curato sono i possibili protagonisti, possano sempre più essere pratiche diffuse.

Come tanti dipinti che circondano il visitatore in una galleria d’arte, in questo libro vengono presentati al lettore racconti sbocciati sul campo di quelle alleanze relazionali che nascono nelle vicende terapeutiche o genericamente di cura. Filo conduttore, è il vasto e nuovo campo dei fattori di resilienza, intesi come le risorse utilizzate da ciascuno di noi per fuoriuscire dai diversi “torrenti in piena” in cui ci getta la vita: la memoria delle nostre origini, la consapevolezza dell’ambiente in cui si vive, la potenza dell’energia personale, l’esperienza delle cadute e della stanchezza durante il percorso; ma anche la grande forza della relazione e dell’alleanza con altre persone, la tenacia nelle avversità, l’intelligenza, l’intuito, il sentire, la saggezza, l’autonomia e l’altruismo; il vedere i valori di fondo, le motivazioni, il toccare con mano la fiducia in se stessi e nel proprio corpo, l’autostima, l’autoefficacia, la tolleranza e la flessibilità; l’adattamento, il sogno, l’immaginazione, la creatività. E, per finire in bellezza, l’abilità di chiedere aiuto, gustando l’umorismo e l’autoironia come ciliegine sulla torta. Pagine utili ai professionisti della cura, ma anche a chi vuole cercare delle strategie efficaci per scoprire che dietro ad ogni problema c’è un’opportunità.

https://it-it.facebook.com/pages/Sensibili-alle-foglie/227830277356389

Renata Azario

Renata Azario è fisioterapista presso l’Azienda Sanitaria Locale di Biella.

 

 

 

BoscoP1020129Giorgio Fogliano è fisioterapista, counsellor, psicomotricista, ippoterapeuta e formatore.

 

 

 

 

 

foto-Gian-Luca-e1413202640919-300x300Gian Luca Greggio è psicologo, psicoterapeuta, supervisore e formatore.

 

 

 

 

 

Silvia Candiani:” Volere è potere sempre!”

Silvia Candiani, oggi General Manager Consumer Channel Group per l’area dell’Europa centrale e dell’Est di Microsoft, citata tra le 10 donne manager più innovative al mondo secondo la rivista Wired; cosa rappresenta per lei tutto questo?

Una grande soddisfazione, anche un pò inaspettata. Ho avuto l’opportunità di lavorare a progetti innovativi anche grazie al settore di frontiera in cui opero- hi tech- e all’azienda Microsoft che mi ha dato spazio per sperimentare ed osare. 

Ci piace sempre sottolineare che prima di tutto è anche madre di due figli: volere è potere? Si può, volendo, conciliare carriera e famiglia?

Volere è potere sempre. Non è facile, ma tutte le cose belle costano fatica. La chiave di successo è la flessibilità, il senso dell’umorismo e l’ottimismo per non lasciarsi sopraffarre quando sembra di non potercela fare. Avere un compagno ed una famiglia alle spalle che ti sostengono è poi assolutamente determinante. 

Lei ha una formazione bocconiana, per affermarsi conta solo il nome di una grande università o ne sfatiamo il mito?

L’importante è fare tante esperienze diverse ed avere un metodo di studio e di lavoro strutturato per affrontare nuove sfide senza perdersi d’animo. La Bocconi è un’eccellente università di cui ho apprezzato respiro internazionale, approccio rigoroso, ma anche ricco di esperienze pratiche nella presentazione di casi aziendali reali. La cosa più importante alla fine è il talento individuale, la curiosità e l’approccio positivo e proattivo. 

Un augurio e un consiglio a Silvia.

Contribuire a rendere il mondo un pò migliore!

Un augurio e un consiglio a LeadingMyself.

Credere sempre in se stessi e nei propri sogni

A cura di Barbara M.   @paputtina

 

Silvia Candiani @candocandi

Married, Mom, Manager. CEE Consumer Channels lead . My passion is technology, digital & art. In the board of to promote women in business