50 sfumature di mamma!

Tre donne, un forum e una passione in comune : scrivere. In comune abbiamo anche il fatto che siamo un po’ sceme, ma questo è secondario.

Un giorno d’estate Morna, la trentina, propone ad Anya, la parigina, e a Kla, la milanese, di creare un mommy blog. Scopo? Prendere in giro le mamme, le estremizzazioni, tutto quello con cui forum, social network e siti ci bombardavano da quando eravamo diventate mamme. Siamo partite così, con un nome ispirato alla famosa trilogia che, nell’estate del 2012, era al massimo del suo splendore. Non voleva essere un lavoro, ma solo una passione. Non un diario, ma una condivisione di pensieri e, soprattutto, la volontà di alleggerire le mamme dalla perfezione con cui cercano di rincoglionirci.

Esistono le mamme perfette? Su 50sfumaturedimamma.com non le troverete. Noi siamo forse un po’ cattivelle, crude, realiste. Ma è così che vorremmo che le altre mamme fossero con noi. Senza fingere sui propri sentimenti, senza inventarsi balle sui propri figli, senza tentare di nascondersi dietro una perfezione – appunto – che non serve proprio a nulla. Con il tempo, il blog ha iniziato a riscuotere un certo successo. Merito sicuramente della ormai nota “Fenomenologia della mamma”, il nostro appuntamento del lunedì. Il post che prende in giro ogni tipo di mamma, dalla mammucca alla lavoratrice, dalla mielosa alla party girl. La vita è già difficile, perché non riderci su?

Il blog non è un lavoro, per noi. Tutte e tre lavoriamo, e tanto, a tempo pieno. Morna è libera professionista e ha due bambini di 7 e 4 anni che occupano tutto il suo tempo libero. Le piace cercare funghi, adora le grigliate e le giornate al lago. Klarissa lavora in uno studio milanese, ha un figlio di 6 anni e una vita fatta di incastri, senza nessun aiuto concreto. Appena può prende un aereo o scappa per un weekend fuori porta e va a letto sempre tardi.

Anya lavora in una società di media online e ha due bambine di 3 e 5 anni. Il marito vive ormai da tempo in altri paesi e lei si arrabatta tra l’ufficio e le figlie, che occupano ogni attimo del suo tempo. La cosa più importante per lei è ridere, tutto il resto si aggiusta sempre, finché si ha il sorriso. Scriviamo quando possiamo. Ma cerchiamo di farlo tutti i giorni, perché ci piace mettere per iscritto quello che pensiamo e condividerlo con le altre mamme (e i papà, e le nonne, e chi c’è), sperando di creare discussione, confronto e, perché no, conforto.

Non è un lavoro, appunto. Anche se riceviamo millemila inviti, non siamo blogger a tempo pieno e non possiamo permetterci di andare agli eventi. A volte ci piacerebbe, e ci dispiace non poterlo fare. Ma comunque, non è lo scopo del nostro blog.

Lo scopo di 50sfumaturedimamma.com è far sentire più leggere le mamme di ogni tipo: quella ansiosa, quella single, quella tutta cuoricini, quella incasinata, quella sempre di corsa, quella rigida… Perché noi ci crediamo veramente: nessuna mamma è perfetta, ma bisogna che qualcuno ci dica che non siamo sbagliate.

PhotoGrid_1427996636280http://www.50sfumaturedimamma.com/

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I fiori di Marica: il progetto di una madre e una figlia

I fiori di Marica, un nome dietro il quale si “nascondono” una mamma ed una figlia accomunate dalla passione per ogni attività creativa, ognuna il proprio carattere ed i propri gusti…ma siamo sicure sia proprio questa la “combinazione” vincente della nostra squadra.

Il blog nasce nel 2011, in un periodo molto particolare che imponeva di dedicarsi a qualcosa di “bello”, da costruire ed a cui dar vita ed è diventato un “rifugio” dove occuparsi delle cose più piacevoli e ripararsi, per quanto possibile, dagli eventi quotidiani che a volte ci travolgono.

Nel nostro blog vogliamo raccontare quello che ci piace fare nel nostro tempo libero (che spesso sottraiamo alle più noiose e meno creative faccende domestiche!), le nostre piccole “scoperte” (che si tratti di una tecnica che non avevamo mai sperimentato, o di un nuovo negozio dove acquistare i materiali o di un prodotto che abbiamo avuto modo di utilizzare e ci ha particolarmente soddisfatte); senza pretese di voler insegnare qualcosa anzi, con la certezza che abbiamo ancora tanto da imparare, sempre felici di quando riceviamo commenti, consigli e suggerimenti.

Ogni lavoro richiede tempo per la ricerca dei materiali (il massimo per noi è riuscire recuperare qualcosa che è sempre stata sotto i nostri occhi – o meglio che ha da sempre ingombrato i nostri armadi – cui finalmente riusciamo a dare nuova forma) per la sua realizzazione e la successiva “trasposizione” nel blog sotto forma di post, di racconto partendo da quello che ci ispira, attraverso quello che vediamo e con particolare attenzione alle persone con cui ci incrociamo e che abbiamo la fortuna di incontrare accomunate dai nostri stessi interessi.

Più progettiamo, immaginiamo, pensiamo, realizziamo (chi ci segue assiduamente sa che non sempre tutte queste fasi sono così nettamente distinte e in rapida successione) più vorremmo fare di più e saper fare meglio: ogni nuovo lavoro non ci soddisfa se non trasmette tutta la passione ed il divertimento che abbiamo messo nel realizzarlo.

Il che non vuol dire che debba essere assolutamente perfetto.

 

 

ImmagineMarica, la mamma, Tina, la figlia: circa trent’anni e poco altro di rilevante che ci differenzia.

Dicono che ci somigliamo molto, che abbiamo la stessa voce e lo stesso sorriso, un comune “destino” di impiegate ( la mamma ora in pensione). Originarie del sud viviamo a Bologna, ma non mancano frequenti spostamenti tra nord e sud con grandi borse da lavoro al seguito: se su un treno vedete una o due passeggere sferruzzare, potremmo essere noi! Marica, avendo più tempo a disposizione svolge la maggior parte del lavoro: dalla ricerca e acquisto dei materiali al confezionamento del prodotto finito senza trascurare il contatto diretto con fornitori e clienti: mai potrebbe rinunciare ai rapporti interpersonali. Tina si occupa delle attività “al di qua dello schermo”: stesura dei post (che vengono pubblicati dalla mamma dopo essere passati dalla sua supervisione), aggiornamento della fanpage, e gestione di tutti gli aspetti più “tecnologici” …compresi gli acquisti on line.

Sul nostro blog I fiori di Marica (link: http://ifioridimarica.blogspot.it/ ) troverete la nostra storia (link: http://ifioridimarica.blogspot.it/p/chi-siamo.html ) ed i racconti della nostra quotidianità.

Abbasso i sensi di colpa

Fin da piccola sono sempre stata molto determinata e ho sempre preteso molto da me stessa, ponendomi come severo giudice di quel che facevo e di quel che non riuscivo a fare.

Questo è stato sicuramente un aiuto nel raggiungere i miei obiettivi, ma credo che non sempre sia un atteggiamento giusto e che possa portare a forti sensi di colpa quando non si riesce a fare ciò che ci si era prefissati o quando qualcosa va in modo diverso da quello sperato.

Sappiamo bene che non tutto è sotto il nostro controllo, non tutto dipende da noi e nessuno di noi è perfetto. Dagli errori si impara sempre qualcosa e non riuscire, oltre a metterci in discussione,  è una occasione per migliorarsi. Eppure solo i figli sono riusciti a farmi interiorizzare davvero tutto questo.

Osservandoli ho capito che si può anche scendere a più miti consigli, che non si deve dichiarare sconfitta se qualcosa non riesce e che bisogna essere capaci di chiedere aiuto, perché  chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza ma di realismo e onestà con se stessi. Non sempre ce la possiamo fare da soli e se c’è una cosa in cui credo di più nella vita sono le relazioni tra gli uomini. La collaborazione è alla base della crescita di ciascuno di noi.

Non si tratta di dipendere dagli altri, si stratta di capire che insieme si possono ottenere risultati migliori e raggiungere obiettivi altrimenti irraggiungibili. Aiutarsi l’un altro avvicina e sentirsi vicini è ciò che lega gli uomini.

Per me anche perdere un figlio è stato un grande insegnamento in questo senso. È inevitabile sentirsi in colpa in questi drammi, ci si domanda dove si è sbagliato e se facendo qualcosa di diverso si sarebbe potuta evitare la tragedia. Ovvio che la risposta è no, e lo sappiamo, eppure non riusciamo a liberarci da questo peso. Personalmente è stato proprio grazie al mio bambino, volato dalla pancia al mio cuore, che ho capito che il senso di colpa è un problema della nostra società: attribuire colpe allontana dalla paura che la cosa possa succedere anche a noi. Con i sensi di colpa non si controllano comunque gli eventi, mentre senza potremmo essere più positivi e di sostegno agli altri.

Pertanto combattiamo i sensi di colpa e viviamo al 100% senza concentrarci troppo su noi stessi ma aiutandoci e valorizzando il potenziale di ognuno, senza scale di meriti e di importanza. Anche tra grandi e piccini.

Barbara Buccino @ciurmamom