Le emozioni, chiavi di volta del successo di una donna

 

Mi ci sono voluti 30 anni e una infinità di ore come mental coach per scoprirlo, ma alla fine ci sono arrivato anche io: le donne sono infinitamente superiori agli uomini. Lo sono per statuto: la natura le ha progettate per garantire la prosecuzione della specie. Lo sono per capacità di adattamento: l’intelligenza emotiva più sviluppata rispetto agli uomini garantisce a qualunque donna in qualunque contesto maggiore attitudine ad adattarsi. Lo sono anche per qualità fisica: il corpo femminile è stato progettato per sopportare un dolore che l’uomo non riesce neppure a immaginare. In tutto sono superiori le donne agli uomini, tranne che in una cosa: la capacità di scelta del partner giusto, ma questo è un tema che porterebbe lontano.

Il mio ultimo libro “Smettila e sii felice” è stato pensato proprio per questo: per aiutare le donne ad esplorare se stesse attraversando tutte le dimensioni di cui sono composte: la dimensione razionale, dove si agitano i pensieri, quella corporea, dove vivono le emozioni, quella relazionale, dove si articola l’io-tu, e la dimensione del cuore, dove sta l’anima più profonda. E proprio per rispondere alla profonda sensibilità

spirituale femminile ho intriso il cammino della mistica occidentale, ebraica e cristiana.

Dunque la potenzialità di leadership femminile è decisamente più elevata di quella maschile. Eppure nella società è espressa in modo neppure paragonabile a quello dell’uomo. Perché? Ci sono due ordini di risposte. La prima risposta è che tutto sommato nell’equilibrio della società la fredda razionalità maschile è spesso apparentemente più performante dell’intelligenza emotiva, e non stimola quindi molte donne a volerla sostituire. La seconda e più importante risposta sta incastrata nel mondo delle emozioni. Se infatti una vita emotiva più sviluppata è garanzia di potenzialità, lo è anche di maggiori difficoltà: come ogni dono anche quello delle emozioni è fonte di responsabilità. Molte donne rinunciano ad investire tempo ed energie a capire il proprio universo emozionale ed a portarlo a frutto, e si ritrovano quindi una vita in balia delle proprie emozioni, sballottate fra ansie, depressioni e angosce. Quelle che potrebbero essere le maggiori alleate di una vita felice e piena di risultati finiscono per divenire le peggiori nemiche delle donne. Ecco perché, affinché la leadership femminile possa esprimersi al massimo, le donne molto più degli uomini sono chiamate a cammini di crescita personale, di scoperta di se stesse e di presa di controllo della propria dimensione cognitiva, relazionale, ma soprattutto emotiva.

Le emozioni sono un po’ le sconosciute di oggi. Ma un’emozione non è altro che un complesso di reazioni biochimiche localizzabili in precisi punti del nostro corpo a cui dà avvio un ordine del cervello, ed a cui il cervello stesso dà un nome. Tutto semplice, scientificamente analizzabile e riconducibile ad una logica rintracciabile. Le emozioni sono quindi insieme la chiave di volta del successo di una donna, ma possono anche essere la condanna all’insuccesso. Sta a ciascuna donna la scelta di cosa farne.

   

IMG_7075Paolo Gambi Scrittore, giornalista, mental coach, studioso di materie psicologiche. Nato a Ravenna nel 1979, ha conseguito  la maturità classica al liceo “Dante Alighieri” di Ravenna (60\60). Laureato con lode in giurisprudenza all’Alma Mater di Bologna, dottore di ricerca in discipline canonistiche ed ecclesiasticistiche, master in Neuro-semantica e Programmazione Neuro Linguistica, ha studiato con Michael Hall all’istituto nazionale di Neuro-semantica. È laureato in Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali presso la facoltà di psicologia dell’università di Bologna. Ha conseguito una fellowship all’Acton Institute del Michigan. Ha insegnato PNL e crescita personale presso l’istituto superiore interdiocesano di scienze religiose S. Apollinare, Forlì, dove ha poi insegnato teoria ed etica della comunicazione. Ha fatto lezione anche presso l’università dell Svizzera Italiana di Lugano.

Giornalista professionista, ha lavorato al Financial Times a Londra, è “contributing editor” di The Catholic Herald, di Londra, blogger dell’Huffingtonpost Italia, ha collaborato e collabora con numerose riviste italiane e straniere, ed alterna l’attività sulla carta stampata con quella televisiva, scrivendo e conducendo trasmissioni per emittenti regionali e partecipando come ospite a trasmissioni di emittenti nazionali, in particolare RAI e TGCOM24. Autore di più di 20 libri, di cui tre con il prof. Alessandro Meluzzi, e tre con ilCardinale Ersilio Tonini, è membro dell’Accademia degli Incamminati di Modigliana, della Casa Matha di Ravenna, e Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e vincitore del premio Guidarello per il giornalismo d’autore nel 2012. Nel 2014 è stato nominato Testimonial del mese della cultura italiana nel Principato di Monaco dall’Ambasciatore italiano.

@paologambi

 

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Mò ti spiego la leadership

“Papà, ma chi comanda a casa nostra?”

“Nessuno in particolare”.

“E chi dice quello che si deve fare?”

“Nella nostra famiglia le cose le decidiamo insieme. Se c’è una scelta da fare se ne parla, ci si confronta e si prova a prendere la soluzione migliore. Non c’è uno che impone all’altro una cosa”.

“Ma comandano più i maschi o le femmine?”

“Non è una gara anche se molti la ritengono tale”.

“Allora comanda chi è più forte?”

“Ci sono luoghi in cui le scelte e il potere di influenzare gli altri deriva solo dalla forza, mentre in altri la leadership è acquisita perché si è d’esempio o perché le idee espresse sono condivise”.

“Ma che vuol dire leadership?”

“Indica una persona che per competenze, per meriti, per carisma, per coraggio e per le sue idee è riconosciuta dai membri di un gruppo che la stimano e che si lasciano influenzare”.

“Allora a casa nostra comanda la mamma?”

“Sicuramente tua madre ha tutte queste caratteristiche ed è per questo che mi sono innamorato di lei. E poi le sue scelte sono sempre a nostro favore quindi siamo al sicuro”.

“Ma la mamma comanda pure a lavoro?”

“Quello è un altro paio di maniche perché in molti contesti sono quasi sempre gli uomini ad essere ai vertici e a volere un posto di comando, anche se non lo meritano”.

“Però noi siamo più forti”.

“Se vuoi che qualcuno ti segua devi guadagnarti il suo consenso altrimenti si lascerà convincere solo per paura, ma al momento opportuno ti volterà le spalle”.

“E che devo fare?”

“Impara ad ascoltare e a dare una mano concreta. Queste sono cose che con la forza non hanno nulla a che vedere”.

“Allora pure io posso diventare leader?”

“Tutti possono diventare agli occhi degli altri delle persone che meritano di essere seguite. Mica solo a lavoro?”

“E dove?”

“In qualsiasi ambito, da quello politico a quello culturale, da quello sportivo a quello religioso. L’importante è non usare mai l’ascendente che si ha sugli altri per i propri fini”.

“Ho capito, come quando mamma ha detto che le servivano quelle scarpe nere col tacco e tu gliele hai comprate”.

“Quello è amore a papà, solo amore”.

 

Francesco Uccello

www.motelospiegoapapa.it

 

foto uccellFrancesco Uccello 41 anni ha due figli maschi e vive a Napoli. Laureato in lettere moderne si è occupato per 15 anni di sociale lavorando con minori e famiglie. E’ giornalista e autore del blog Mo te lo spiego a papà che è anche libro edizione TEA e una rubrica settimanale sulla rivista GIOIA. Il suo animale preferito è il polpo.