Ritorna la 4 giorni de Il tempo delle donne, com’è nata quest’idea e quali sono le novità di quest’anno?
Il Tempo delle donne nasce dall’esperienza della 27ora, il blog del Corriere della Sera. A un certo punto abbiamo sentito l’esigenza di poter avere anche degli incontri “fisici” con le nostre lettrici e i nostri lettori, di confrontarci con loro non solo sulla piazza virtuale del web ma guardando i negli occhi.
Il Tempo delle donne 2015 si terrà ancora alla Triennale di Milano e quest’anno avrà un tema: la maternità. L’inchiesta principale ha riguardato le leggi italiane: ci siamo domandate se sono ancora attuali o se tutele così forti nella prima fase del diventare madri non si traducano alla fine, invece, in un freno all’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e alle loro carriere. È stata una grande inchiesta che ci ha portato a predisporre una proposta di legge che sarà illustrata nel giorno di apertura, giovedì 1 ottobre. Ci saranno, però, come sempre tantissime iniziative, dalla corsa al raduno delle motocicliste, dagli incontri sugli stereotipi e l’imprenditoria, alla maternità non fisica ma “sociale”. E poi naturalmente la festa finale!
Le donne oggi sono sempre più protagoniste di tanti dibattiti e discussioni, ma è davvero Tempo delle Donne?
Nonostante il grande dibattito, c’è ancora molto da fare. Le cose stentano a cambiare, sono processi troppo lenti.
Per uno degli eventi in Triennale, siamo andate a riscoprire una lettera scritta da Marisa Bellisario. “Care donne, da questo letto, dove la malattia mi sta lentamente consumando e a distanza continuo a gestire con entusiasmo ed impegno i miei affari, il mio pensiero si rivolge a voi per lasciarvi un messaggio che vi dovrà accompagnare, incoraggiare, spronare, accarezzare tutte le volte in cui vi sembrerà che ogni strada si sia chiusa dinanzi a voi – scriveva la grande manager -. Il merito, la forza di volontà, la tenacia che ci rende “speciali”, mi hanno sempre portata a vivere da protagonista in tutti i miei impegni di lavoro, perché il lavoro è egoterapia, fare carriera , dimostrare a se stesse, ai propri compagni, alla propria famiglia, ma soprattutto all’universo maschile”. E concludeva, incitando le donne: “Spero che il mio messaggio sia stato chiaro ed abbia raffinato i vostri cuori… Ricordate… per ottenere successo nella vita è necessario avere tanta fiducia in se stesse, tanta voglia di lavorare e non scoraggiarsi mai…” Era il 1988.
Il blog de La 27ora sta facendo delle cose importantissime, da diversi mesi anche via radio; quali i prossimi obiettivi da raggiungere?
Abbiamo tantissimi progetti! Direi che la caratteristica principale del gruppo della 27ora è proprio quello di essere una fucina continua di idee. Il problema è… Avere il tempo di realizzarle. Ormai di ore non ne servono 27 ma almeno 10 di più.
Un consiglio ed un augurio a Silvia.
Il consiglio che mi dò è di essere più organizzata. L’augurio, invece, è di non perdere la voglia di conoscere e di guardare al di là di ciò che appare.
Un consiglio ed un augurio a LeadingMyself.
Mi è difficile dare consigli ad altri. L’augurio, invece, è lo stesso che ho fatto a me stessa. Credo sia molto importante che non ci si fermi in superficie. Poi, forse, aggiungerei anche l’augurio della leggerezza. Anche per me.
A cura di Barbara M. @paputtina
Maria Silvia Sacchi Giornalista del Corriere della Sera, sono nata nel 1959, ho una figlia. Mi occupo di economia della moda, di imprese familiari e di leadership femminile. Ho pubblicato alcuni libri sulla famiglia. Per il Corriere della Sera ho scritto, insieme alla collega Elvira Serra, “Donne ai vertici nelle aziende”, guida alla legge sulle quote di genere; e, insieme alla collega Simona Ravizza,“Tutto quello che le donne devono sapere”, due libri della serie “100 domande”.