Elena David:” Non siete fortunate, ve lo meritate”

Elena David, una laurea in economia e commercio e oggi Amministratore Delegato di UNA S.p.A, si definisce una” vera appassionata del Paese Italia”. Com’è nata questa passione? 

La mia passione per il turismo e per l’Italia inizia da lontano: dopo essermi laureata con una tesi sul turismo ho iniziato a lavorare nel settore, e questo mi ha consentito di comprendere che è possibile conciliare la potenza evocativa che il nostro paese esprime attraverso i suoi paesaggi, monumenti, arte, cultura, cibo e musica con il business, ma che purtroppo si tratta di un’operazione portata avanti, ancora oggi, con metodi artigianali, senza professionalità e senza rispetto per la vocazione turistica dell’Italia. Lo spreco di risorse mi ha reso sempre più agguerrita e desiderosa di cambiare le cose, determinata a valorizzare il nostro Paese. Posso dire di essere riuscita a farlo nelle mie esperienze professionali, ma non ancora, purtroppo, nel contesto italiano.

Annoverata dalla rivista Wired tra le 10 donne manager più innovative e famose al mondo, Elena è anche madre di due figli; in un periodo dove troppo spesso si è costrette a scegliere tra carriera e famiglia, com’è riuscita a conciliare tutto questo? 

Semplicemente non ponendomi mai il tema di escludere l’una o l’altra opzione. Questo non significa che sia stato facile né poco faticoso, al contrario in alcuni momenti la stanchezza, fisica e mentale, è tale che verrebbe voglia di mollare. Quando ho avuto i miei due figli poi, non ero né Direttore Generale né Amministratore Delegato, e la situazione era diversa soprattutto per quanto riguarda i mezzi economici. Nessuno mi aveva detto che quei sacrifici mi avrebbero portata dove sono arrivata, ma non ho mai dubitato di doverlo e poterlo fare: avevo studiato e volevo lavorare ed essere indipendente. Mio marito poi ha sempre avuto la stessa idea, anzi, mi ha incoraggiata continuamente anche se il suo lavoro in giro per il mondo non gli consentiva certo una grande partecipazione materiale ai carichi di lavoro. Potrei aggiungere molte cose (il non aver avuto nonni disponibili, i gravi problemi di salute di un figlio in una certa fase della nostra vita) a testimonianza che non è stato un percorso facile, ma senz’altro è stato possibile, e se lo è stato per me può esserlo anche per ogni altra donna.

Noi di Leading raccontiamo le belle storie che questo paese offre, che parola userebbe per definire la leadership del futuro? 

Bellezza. La bellezza del Paese, delle persone competenti, del rispetto per gli individui, la bellezza che, secondo una concezione plotiniana, ammette anche ciò che è meno bello perché in esso riconosce la carità.

Un augurio ed un consiglio Elena. 

Parto dal consiglio: “Never give up”, non vi arrendete mai. Vi auguro di avere sempre la forza di sostenere che “Non siete state fortunate ma ve lo siete meritate“, come diceva Margaret Thatcher.

Un augurio ed un consiglio a LeadingMyself.

Keep on”, andate avanti e fate sentire la voce delle donne, non per il solo fatto di essere donne, ma solo se e perché sono brave. Il merito è molto più importante della tutela del genere.

 

Elena David.  @ElenaDavid21

Nata a Prato. Si laurea a Firenze alla Facoltà di Economia e Commercio.  Nel 1990 entra in Starhotels, in pochi anni ne diviene Direttore Generale.Nel luglio del 2000 è chiamata a partecipare a un nuovo progetto alberghiero tutto italiano: nasce UNA Hotels & Resort, che guida prima come Direttore Generale e poi come Amministratore Delegato. Alla continua ricerca di nuove opportunità di crescita per l’azienda e per l’intero settore turistico italiano, Elena David offre un contributo concreto allo sviluppo della “cultura del turismo”. Dal 2008 al 2012 è stata Presidente di Confindustria AICA, oggi è membro del CD dell’Associazione. Vice Presidente di Federturismo e Presidente di AICEO (Associazione Italiana CEO). Tra i riconoscimenti del suo impegno professionale spiccano il Premio Mela d’Oro (Fondazione Bellisario), il Master Award in Economia e Gestione del Turismo, consegnatole honoris causa dall’Università Ca’ Foscari Venezia. Nel 2014 ha ricevuto il premio Le Tecnovisionarie, riconoscimento che si attribuisce a quelle donne che si sono contraddistinte nella loro attività professionale testimoniando di possedere una visione innovativa di progetto aziendale. Di recente nominata da Wired tra le 10 manager italiane più innovative.

 

 

 

 

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