Da sempre ho cercato di capire quale fosse il mio senso . Ad un certo punto mi sono letteralmente scoperta artista . A quel punto mi sono chiesta quale fosse il ruolo sociale dell’arte contemporanea, poiché l’arte è sempre stata anche un grande strumento di comunicazione e di proiezione della società.
Mi fa piacere che si parli di arte relazionale, più la conosciamo e più si può lavorare alla costruzione di una scultura sociale che ci appartenga.
Patrizia Fratus http://www.patriziafratus.com/ Faccio scultura, materica e sociale. L’arte, libertà assoluta di forma e visione. Nella mia necessità di espressione e condivisione, la libertà mi ha reso consapevole e quindi responsabile. RACCONTO STORIE, l’uomo deve prima immaginare mentalmente il terreno su cui intende collocarsi e l’arte ha un’azione propedeutica all’immaginare nuove possibilità. Nel mio lavoro riverifico il passato per proporre nuove prospettive. Gli animali come metafore, prima di me Esopo, la Fontaine e tanta letteratura proponevano una morale rivolta all’uomo. Le mie metafore sono rivolte all’organismo sociale, nella nostra società globale, abitanti del mondo interamente conosciuto che in contemporanea condividiamo, necessitiamo di una consapevolezza comune. La mia non è una critica ma una proposta. Comunico attraverso la postura e con la presenza dell’ombelico, forma e sostanza, la condizione e il legame attraversano l’umanità.
CONDIVIDO POSSIBILITÀ con i laboratori di arte relazionale. Concetto d’arte allargato in maniera tale che, il suo campo d’azione è costituito direttamente dall’organismo sociale, un’arte che non si preoccupa più di costituire opera ma possibilità. Nei laboratori, fin qui realizzati con le donne ospiti di casa di accoglienza, condivido il mio fare e la consapevolezza che ciò è il mio, il nostro reale valore.