Fin da piccola sono sempre stata molto determinata e ho sempre preteso molto da me stessa, ponendomi come severo giudice di quel che facevo e di quel che non riuscivo a fare.
Questo è stato sicuramente un aiuto nel raggiungere i miei obiettivi, ma credo che non sempre sia un atteggiamento giusto e che possa portare a forti sensi di colpa quando non si riesce a fare ciò che ci si era prefissati o quando qualcosa va in modo diverso da quello sperato.
Sappiamo bene che non tutto è sotto il nostro controllo, non tutto dipende da noi e nessuno di noi è perfetto. Dagli errori si impara sempre qualcosa e non riuscire, oltre a metterci in discussione, è una occasione per migliorarsi. Eppure solo i figli sono riusciti a farmi interiorizzare davvero tutto questo.
Osservandoli ho capito che si può anche scendere a più miti consigli, che non si deve dichiarare sconfitta se qualcosa non riesce e che bisogna essere capaci di chiedere aiuto, perché chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza ma di realismo e onestà con se stessi. Non sempre ce la possiamo fare da soli e se c’è una cosa in cui credo di più nella vita sono le relazioni tra gli uomini. La collaborazione è alla base della crescita di ciascuno di noi.
Non si tratta di dipendere dagli altri, si stratta di capire che insieme si possono ottenere risultati migliori e raggiungere obiettivi altrimenti irraggiungibili. Aiutarsi l’un altro avvicina e sentirsi vicini è ciò che lega gli uomini.
Per me anche perdere un figlio è stato un grande insegnamento in questo senso. È inevitabile sentirsi in colpa in questi drammi, ci si domanda dove si è sbagliato e se facendo qualcosa di diverso si sarebbe potuta evitare la tragedia. Ovvio che la risposta è no, e lo sappiamo, eppure non riusciamo a liberarci da questo peso. Personalmente è stato proprio grazie al mio bambino, volato dalla pancia al mio cuore, che ho capito che il senso di colpa è un problema della nostra società: attribuire colpe allontana dalla paura che la cosa possa succedere anche a noi. Con i sensi di colpa non si controllano comunque gli eventi, mentre senza potremmo essere più positivi e di sostegno agli altri.
Pertanto combattiamo i sensi di colpa e viviamo al 100% senza concentrarci troppo su noi stessi ma aiutandoci e valorizzando il potenziale di ognuno, senza scale di meriti e di importanza. Anche tra grandi e piccini.
Barbara Buccino @ciurmamom