Quando si parla di leadership la tendenza comune è pensare a un ruolo di potere che ancora oggi tende a essere prerogativa maschile.
Ma in una società evoluta anche la donna vuole partecipare in modo da essere più protagonista del cambiamento verso una leadership al femminile.
La questione è tanto dibattuta, ma vediamo come comprendere questo tema delle differenze di genere, in una visione più ampia e approfondita del concetto di leadership.
Uno dei problemi di fondo parlando di leadership nasce perché siamo ancora legati ad un modello vecchio della leadership stessa, vista come accentramento del potere in una persona, come atto coercitivo che deriva dalla sola posizione di essere capo o di essere in comando.
Quando il leader si identifica con il potere e con il messaggio che dovrebbe trasmettere, la Vision, il pericolo più grande, che ancora oggi molte realtà stanno vivendo, è la figura del leader/capo come tiranno, piuttosto che guida o facilitatore.
Il rischio è che le donne aderiscano a questo modello.
Ma andiamo oltre, andiamo a esplorare più nel profondo come la leadership di potere può lasciare il posto a un nuovo modello, che forse tanto nuovo non è.
Secondo il modello più moderno o forse il più antico, il leader è colui che indica, più che la direzione da percorrere, il punto d’arrivo. È colui in grado di motivare persone a unirsi a lui per uno scopo, è una guida, un accompagnatore. Infatti il concetto egiziano di “lead” significa letteralmente prendere per mano.
Ripercorrendo le origini, Senofonte (350 a.c, circa) suggerisce che il compito di un leader è di essere di esempio, di condividere i pericoli e i disagi alla pari. Il leader secondo questo modello dovrebbe ottenere il rispetto senza ricorrere alla popolarità, ed è colui che incoraggia e ispira le sue persone a dare il proprio meglio.
Un leader efficace secondo il modello archetipico è quello che incarna diverse qualità.
Ha la determinazione e il focus di un guerriero, la compassione e l’accoglienza di un amatore, la capacità di vedere il quadro più grande di un mago, l’abilità di rivitalizzare i contesti di un trickster, la capacità di vedere la luce dentro ognuno di un re/regina.
Tutte queste qualità, tra l’altro, sono presenti sia nella donna che nell’uomo, come ci dimostra la divinità Kalì, che rappresenta come nella stessa identità gli opposti possono coesistere e completarsi.
Un buon leader è anche colui che come diceva Lao Tzu una volta raggiunto l’obiettivo è in grado di mettersi da parte e lasciare che le persone possano dire “abbiamo fatto da soli”.
Credo che questo approccio possa elevare il ruolo del leader ed essere un punto di ripartenza in cui uomo e donna si possono incontrare e lavorare per uno scopo comune e più nobile.
Alexander A. Sackrule
Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera, direi che nel mio caso è proprio così. Nato a maggio del 1975 vicino a Milano, in una famiglia multiculturale in cui la tradizione indiana si è ben amalgamata a quella occidentale, con grande attenzione verso il rispetto dell’individuo e dello sviluppo del potenziale umano.
Per questo, il mio percorso scolastico non poteva che iniziare con le scuole Montessori.
Alla fine del 2000, accolgo la “chiamata” di mio padre Arthur Sackrule, coach trainer e grande ispiratore, di iniziare a lavorare insieme nell’organizzazione da lui creata 28 anni fa: Educational Services.
La nostra folle idea che ci ispira ogni giorno è credere che ogni essere umano possa brillare esprimendo il meglio di sé in ogni contesto (business, sport e vita privata).
Twitter: @alexsackrule
Email: alexander.sackrule@educserv.com